Atterrare con un aereo con ruotino di coda può rivelarsi assai complesso, specialmente per i neofiti al volo.
Innanzi tutto atterrare con un aereo con ruotino di coda non è cosi difficile come può sembrare, basta solo un po' di pratica e avere voglia di provare e riprovare finché non si prende sicurezza.
Leggendo questa guida scoprirete come atterrare con un biciclo come se stesse atterrando con un aereo con carrello triciclo!
Atterrare con un biciclo senza vento al traverso è un arte che si impara facilmente se si conoscono bene alcuni concetti di base.
Le tecniche di atterraggio con biciclo sono essenzialmente due, ognuna con i suoi pro e contro. La prima è atterrare su tre punti (o stallato), la seconda su due punti (o sulle ruote o in bilancia). Analizzeremo prima l' atterraggio su tre punti, il più semplice.
1) SU TRE PUNTI
La tecnica dell' atterraggio su tre punti consiste semplicemente nel far volare l' areo parallelo alla pista per più temp possibile fino a che non stalla e si appoggia sul terreno da solo. Al momento del contatto va tenuta la barra alla pancia e va mantenuta così per tutta la corsa di atterraggio, se si usa questa tecnica si eviteranno rimbalzi dato che non ci sono le condizioni che li generano. Molti, specialmente chi si avvicina per la prima volta al biciclo pensano che sia dovuto alle molle degli ammortizzatori, nulla di più sbagliato. Il tipico rimbalzo si genera quando il carrello principale cade prima del ruotino di coda, ciò significa che il nostro atterraggio non è su tre punti, oppure quando non si ha portato la barra alla pancia.
E' da preferire l' atterraggio su tre punti:
- Addestramento: perchè piu facile.
- Campi corti: permette una corsa di atterraggio più corta, infatti si può usare una velocità di avvicinamento più bassa.
- Campi soffici: anche in questo caso vale la considerazione della velocità monore.
- La fase di avvicinamento è identica a quella di un triciclo.
- A mano a mano che l' aereo rallenta, la portanza si riduce. Ricordiamo che la portanza dipende dalla velocità e dall' angolo d' attacco. Riducendo la velocità, l' angolo di attacco deve essere aumentato per mantenere la portanza.
- Voliamo parallelemente alla pista in modo da diminuire la velocità. Vicini al terreno avviciniamo progressivamente la barra alla pancia in modo da richiamare l' aereo ed abbassare la coda. Ciò comporta un aumento dell' angolo di attacco e diminuzione della velocità.
- Presto l' aereo poserà tutte le ruote sul terreno a causa di una mancanza di portanza, per questo è chiamato anche stallato, allora noi contrasteremo la tendenza al rimbalzo portando tutta la barra alla pancia. Una volta a terra dobbiamo continuare a tenere la barra alla pancia e tenerlo sotto controllo fino a che non ci fermiamo.
- I freni vanno usati solo quando assolutamente necessario. In questo caso vanno usati poco e a brevi tratti.
Spesso nell' atterraggio a tre punti la coda tocca per prima il terreno, non è un problema rilevante perchè comporta uno spostamento del centro di gravita e fa abbassare anche il muso dell' aereo.
L' atterraggio su tre punti comporta minore visibilità, ragion per cui l' avvicinamento viene sempre effettuato in scivolata d' ala.
2) SU DUE PUNTI
Arriviamo adesso alla manovra in assoluto più difficile per un pilota che fa la transizione dal triciclo al biciclo, l' atterraggio su due punti o sulle ruote. Per iniziare possiamo dire che l 'atterraggio su due punti va eseguito toccando prima con il carrello principale e subito dando barra in avanti per diminuire l' angolo di attacco e incollare le ruote a terra. A questo punto dobbiamo verificare quanto c'è tra l' elica e il terreno, questo potrebbe non essere fatto se il biciclo è grosso. Ma toriniamo un attimo indietro all' atterraggio su tre punti, ricordando che il rimbalzo è la conseguenza dell' abbassamento della coda dopo che il carrello principale ha toccato il terreno. Leggendo questa spiegazione possiamo dedurre che per evitare il rimbalzo questa volta è necessario dare barra in avanti progressivamente al diminuire della velocità, fino a portarla tutta avanti per evitare che la coda si abbassi, lasciando che si abbassi al diminuire della portanza. Ricordiamoci che se lasciamo andare la coda giù troppo in fretta, l' angolo di attacco e la portanza aumentano provocando un ridecollo dell' aereo.
E' da preferire l' atterraggio su due punti:
- Vento forte: specialmente se al traverso.
- raffiche: con la coda ancora in aria riusciamo a controllcare maggiormente l' aereo.
- Impostare un avvicinamento normal alla velocità standart.
- Toccarre con il carrello principale nella prima parte della richiamata quando c' è ancora un po' di velocità verticale. Può essere utile dare un po' di motore fino al contatto, per lo meno nei primi atterraggi su due punti, attenzione a non darne troppo.
- Dare subito barra in avanti per tenere l' aereo a contatto del terreno. La quantità di barra in avanti necessaria in avanti è poca se il momento dell' aereo è discreto. Togliere la potenza usata per l' avvicinamento.
- Portare la barra progressivamente in avanti per tenere alzata la coda finchè, con tutta la barra in avanti, essa non si appoggia spontaneamente sulla pista.
- Quando la coda è per terra portare la barra alla pancia per tenerla a contatto con il terreno.
Grazie per aver letto il nostro tutorial, lasciate per favore un commento.
Ottimo tutorial, adesso non rimbalzo più nei miei atterraggi con biciclo!
RispondiEliminaottimo tutorial fabio flight school, continua a pubblicarne!
RispondiEliminaSono arrivato qui per caso ... ma ho letto con piacere 'sto tutorial.
RispondiEliminaFinalmente ho capito a che serve dare barra in avanti in atterraggio su due punti, era una cosa che ignoravo totalmente e rimbalzavo come un canguro ...
Grazie, Mt.
sono contento che ti sia stato utile anche a te questo tutorial!
RispondiEliminaringrazio per la corretta e precisa delucidazione delle varie tecniche ne faro tesoro durante le mie missioni
RispondiEliminaLa sensazione e' che dare barra avanti non sia istintivo, quindi atterrare sulle ruote necessita di una buona dose di esercizio.
RispondiEliminacomplimneti, mi piacerebbe molto condividere queste conoscenze con te. Mi confermi che non si tratta solo di volo virtuale ma anche reale?
RispondiEliminaInteressante. La settimana prossima metterò in pratica
RispondiEliminaInteressante. La settimana prossima metterò in pratica
RispondiEliminaTutto corretto! Sottoscrivo pienamente. Aggiungo solamente che il biciclo non è per tutti i piloti!
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